“Rayografie”, la mostra che Renzo Bertasi propone alla Casa di Rigoletto, è un esempio di qualità, creatività ed originalità che dilata sempre più i confini della fotografia, tra i vari linguaggi artistici quello che consente le escursioni più audaci e i contatti meno scontati con altre forme d’arte.
La fotografia creativa di Cordier coi suoi chimigrammi astratti, le invenzioni provocatorie di Man Ray o le sperimentazioni geniali di Moholy Nagy hanno aperto la strada a tutta una serie di ricerche originali e innovative e in questo senso va letto anche questo lavoro di Renzo Bertasi, che ha saputo dare dignità artistica e rigore formale alle immagini radiologiche.
Verze come pizzi, tulipani danzanti, forme leggere e trasparenti, eleganti e raffinate che rammentano delicate grafiche giapponesi rappresentano il risultato di una ricerca artistica che nasce per caso, per poi divenire una sorta di marchio distintivo dell’artista.