Con “La guerra spiegata ai poveri”, composta nel 1946, quindi nell’immediato dopoguerra, Flaiano ci propone una riflessione amara, ma non priva di ironia e arguzia sui tanti perché della guerra.
L’opera si snoda infatti sul filo di un grottesco che sfiora l’assurdo e che non manca di suscitare un sorriso.
Un presidente, un generale, un ministro e altri alti personaggi sono riuniti per pianificare, quasi fosse un gioco, strategie di intervento e di finanziamento per un conflitto appena iniziato.
Nel bel mezzo della riunione si presenta un giovane.
Egli non sa che cosa sia la guerra e si domanda perché dovrebbe parteciparvi.
Tutti si danno da fare per convincerlo.