La Loggia dell'Arte

Ora inizio: 21:00

20/06/2018

La cultura figurativa a Sabbioneta nell'arco degli ultimi quarant'anni del Cinquecento subisce alcune trasformazioni dovute all'evoluzione politica del principe Vespasiano Gonzaga e al mutamento del gusto in area padana.
Dai consolidati modelli giulieschi ereditati dai cantieri mantovani, di cui è interprete di spicco Giulio Rubone, pittore ancora poco noto che si muove tra le corti di Mantova, Sabbioneta e Novellara alla fine del sesto decennio, fino all'elegante maniera di Bernardino Campi agli albori degli anni ottanta da Cremona e Milano.
Il gusto internazionale di Campi, modulato dall'invenzioni di Camillo Boccaccino e di Parmigianino, unito ad una ferma organizzazione dei lavori di decorazione nelle fabbriche sabbionetane offrono al duca Vespasiano l'occasione di affermare nella sua città la nuova maniera.
Nel 1587 il linguggio emiliano-cremonese si fonde inoltre con le novità romane portate da Giovanni e Alessandro Alberti, abili quadraturisti che si occupano della decorazione del "Corridor Grande" e agli stilemi veronesiani nel teatro, per l'intervento di Vincenzo Scamozzi.
Sabbioneta diventa dunque un'officina dell'arte nell'ultimo lustro della vita del suo fondatore, la cui morte nel 1591 crea un'insanabile frattura per la vacanza del potere a causa dell'assenza di un erede maschio nel Ducato, unita alla volontà di rivalsa dei cugini Gonzaga di Mantova.
Resta ad operare nella città per conto delle famiglie nobili e delle confraternite locali il pittore autoctono Giovanni Bresciani, che si attarda agli albori del Seicento sul naturalismo cremonese, interpretato secondo una personale vena realistica.
Posti disponibili120
Informazioni di accessomercoledì 20 giugno ore 21:00 | Pescherie di Giulio Romano | La partecipazione è libera |Per info scrivere a fondazionealberti@mantovacomune.it o chiamare 0376 367183
Sito webhttps://www.facebook.com/La-loggia-dellarte-801687629860913/
Tipologia di accessoGratuito